I REPERTI ARCHEOLOGICI
L'ATLETA
Mancano gli arti.
Non è possibile determinare l'azione che la figura compie.
I muscoli in riposo fanno pensare ad un atleta vincitore; altri hanno formulato l'ipotesi di un arciere o di un lottatore.
Il corpo è trattato con morbidezza, il volto ha un'espressione lievemente patetica; richiama elementi dell'ultima fase dell'ellenismo, forse alessandrino.
ATTIS
Priva del volto, del braccio sinistro e di parte delle gambe.
La statua mostra Attis, fanciullo alato, abbigliato con un berretto frigio e il caratteristico costume orientale animato da coloristiche pieghe.
Tiene dietro le spalle una cornucopia colma di frutti (uva, pigna, mele), elemento inconsueto per questo soggetto; allude evidentemente al risveglio della natura successivo alla resurrezione di Attis e richiama i valori della fecondità, fertilità.
Il lavoro è molto accurato e fine, come si riscontra nei riccioli che spuntano dal berretto.
DANZATRICE
Rappresenta una figura femminile dalle proporzioni slanciate e armoniose, completamente avvolta nell'himation (mantello), in movimento verso la propria destra, dove la mano abbassata tiene un lembo della veste.
La testa, rivolta anch'essa verso destra, mostra capelli bipartiti, trattenuti da una doppia benda e raccolti posteriormente in un nodo che si intuisce sotto le pieghe dell'himation.
Dall'atteggiamento e da tutta la figura traspare grande eleganza e raffinatezza.
DEMOSTENE
E' una doppia erma, di dimensioni minori del vero, che riproduce su un lato un ritratto sicuramente identificato con Demostene; manca l'altra faccia, che avrebbe dovuto raffigurare presumibilmente Eschine, un oratore rivale di Demostene; l'associazione tra questi due personaggi era particolarmente diffusa nel Il sec. d.C.
ESCHILO
Si conserva solo la parte anteriore della testa con scheggiature al naso e sulla fronte.
Doveva essere una figura non a tutto tondo, ma a rilievo.
Di dimensioni minori del vero, mostra una notevole sensibilità del modellato del volto , in particolare nelle rughe che solcano l'alta fronte.
MENADE
Mancano la testa, le braccia e la metà anteriore del piede destro.
La Menade avanza rapida, portando avanti la gamba sinistra.
Il corpo, proiettato in avanti per la foga del movimento, riacquista l'equilibrio imprimendo al tronco una torsione verso destra.
L'incedere veloce è sottolineato dalle pieghe agitate del lungo chitone (tunica senza maniche), aderente al corpo.Gettata attraverso il petto una pelle di leonessa.
L'insieme, pur nella sua incompletezza, rende l'emozione del ritmo e della sensualità di una danza orgiastica.
SILENO
Mutilata delle braccia e di parte delle gambe.
Rappresenta un satiro che danza in stato di ebbrezza.
La testa, calva, porta una lunga barba con ciocche scomposte; gli occhi sono larghi e incavati, le sopracciglia rialzate, la bocca semiaperta.
Un ampio mantello, grezzo nella parte posteriore, ricade dalle spalle fino a terra.
Il soggetto del satiro in movimento era diffuso con molteplici varianti a partire dall'età ellenistica.
L'atteggiamento e l'espressione rendono efficacemente l'idea della danza e dell'ebbrezza.
TESTA FEMMINILE
La testa, di dimensioni leggermente maggiori del vero, lavorata in modo da essere inserita in una statua panneggiata.
Stilisticamente questa testa si avvicina alla testa della Baebia di Magnesia, databile all'inizio del I sec. a. C.
Come la Baebia, anche la testa di Fianello era probabilmente un ritratto.
Come la Baebia, anche la testa di Fianello era probabilmente un ritratto.